

Lessico per la Repubblica. Dall’autogoverno comunale all’Europa unita
Progetto biennale 2024-2025
Prendendo spunto dall’anniversario della morte di Giuseppe Mazzini (1805-1872) e con la ricorrenza dei 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, quanto mai opportuno risulta l’allestimento di un aggiornato e fruibile strumento (in forma sia editoriale sia digitale e multimediale) di pedagogia civile quale un Lessico per la Repubblica. Esso vuole coniugare i linguaggi della comunicazione storico-culturale e della Public History, allo scopo di ravvivare e diffondere i caratteri e i valori tanto dell’idea della “Res Publica” quanto delle sue tradizioni (dal Risorgimento alla nascita dell’Italia democratica), nonché delle sue forme partecipative e delle pratiche educative che ne connotano la valenza culturale e morale. È un percorso di riflessione e di attività pubbliche che vuole intersecare i diversi spazi della vita democratica: dal Comune allo Stato nazionale fino al processo di integrazione europea. Con attenzione alle conoscenze storiche più consolidate e alle domande della memoria pubblica, si mettono a tema eventi fondativi e percorsi generazionali diversi, protagonisti e interpreti delle storie repubblicane nel lungo periodo. Rappresentazioni e percezioni della Repubblica sono narrati attraverso i principi e i valori della Costituzione, indagati e riletti attraverso il “tempo lungo” della Storia, incorporato nel “vissuto” degli uomini e delle donne, nelle idee e nelle istituzioni.
La Repubblica nacque in Italia attraverso il referendum istituzionale del 2-3 giugno 1946, il quale legittimò l’elezione e l’attività dell’Assemblea Costituente nella stesura della Costituzione. Dopo il “triennio giacobino” di fine Settecento e la Repubblica Italiana di inizio Ottocento, un assetto repubblicano non compariva sulla scena italiana da quando la ridestata Repubblica di Venezia nel 1848 e soprattutto la Repubblica romana del 1849 erano state abbattute per mano straniera. Assurto allora a forma di governo con una profonda valenza etico-giuridica (grazie soprattutto alla Costituzione della Repubblica Romana e al decisivo apporto di Giuseppe Mazzini), l’ideale repubblicano divenne parte costitutiva dell’identità nazionale già nell’Italia monarchica e fondamento della rinascita democratica nel secondo dopoguerra. Esso diede alle istituzioni della Repubblica la capacità di assorbire le fratture interne della Guerra Fredda e di alimentare sul piano politico e culturale l’adesione del Paese al processo di integrazione europea.
Il progetto si colloca nell’orizzonte di una “Italia civile” che voglia colmare i propri vuoti di memoria e che necessita di un dialogo rinnovato tra le diverse generazioni, mettendo a fuoco contraddizioni e problemi intorno a parole il cui senso possa essere compreso e condiviso. Si riflette con un metodo storico sui linguaggi della cittadinanza e del costituzionalismo civile (idee e istituzioni, narrazioni e luoghi di memoria, simboli e rituali) grazie a cui indagare la permanenza nel tempo presente dei fattori genetici della nazione repubblicana e la loro incidenza nei costumi delle giovani generazioni. L’Italia democratica ha necessità inoltre di rielaborare i linguaggi del patriottismo repubblicano nell’orizzonte della religione civile europea, che vanno indagati senza dissimulare sia la frammentata e ideologizzata idea di nazione che si impose nella lotta politica del dopoguerra sia gli interrogativi attualmente diffusi tra i cittadini sul futuro dell’Europa unita.
Il principale esito del progetto sarà la pubblicazione di un grosso volume a stampa di impianto cronologico (prima e dopo la nascita della Repubblica nel 1946) e con le vesti di un dizionario storico-civile, sulla base di un differenziato e complementare approccio: voci plurali di impianto generale (tre autori per ciascuna), voci quadro sui temi caratterizzanti e voci informative sui molteplici aspetti comunque rilevanti:
Parte Prima. La Repubblica immaginata e in azione (1796-1945);
Parte Seconda. La Repubblica, l’Italia e l’Europa: istituzioni, linguaggi e rappresentazioni (1946-2024).
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